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Le affinità elettive - Goethe


Buongiorno caro lettore o cara lettrice,
Dormivo. Sento un rumore fortissimo. Guardo l'orologio, sono le 8. Ma come, avevo impostato la sveglia alle 10.45! Un altro rumore, seguito da altri mille. I miei adorati "Nuovi" vicini, che hanno acquistato la casa al piano di sotto, hanno ben pensato di iniziare i lavori di ristrutturazione oggi, Venerdì 27 Aprile 2012, ore 8.00 di mattina. Ora è quasi mezzogiorno e, tra i martello che picchia contro il muro quasi come se stessero cercando di abbatterlo e il sonoro canto del possessore del martello che oltre a devastare la mia mattinata ama intrattenersi con le note delle canzoni più improbabili che ti possano venire in mente, volevo studiare e non ho potuto combinare un bel niente! Allora ho acceso minipicì ed eccomi qui!
Con una nuova recensione da condividere con te:

Le Affinità Elettive, la mia è un'edizione della Biblioteca dell'Espresso (questo è il quarto volume), pagine 284.

Spero di riuscire a scrivere una buona recensione, senza errori e senza "sfrondoni".
Se ne trovi qualcuno mandami una mail o scrivimi un commento, e soprattutto cerca di perdonarmi: è difficile concentrarsi con un martello che picchia ripetutamente un muro!
Concentrazione.
Iniziamo:
Come vi dicevo si tratta del quarto volume di questa meravigliosa collezione di classici intramontabili. So che non capita spesso di trovare letture di tale spessore tra le mie, un po' perché leggere mi serve per distrarmi dallo studio e dall'università e un po' perché spesso i classici sono difficili da mettere in borsa, data la loro mole. Però, grazie a qualche spunto datomi da te e dagli altri amici di Letterando con Marty; grazie ai consigli che mi inviate via mail e che mi scrivete sulla pagina Facebook e grazie alla Biblioteca dell'Espresso mi sto tenendo in allenamento anche con questo genere.

Goethe è uno dei miei scrittori preferiti e fino ad oggi non è mai riuscito a deludermi.
Questa volta mi è capitato di leggere la storia di questa famiglia un po' birichina: il Conte Edoardo e sua moglie Carlotta si sono sposati non troppo giovani. Da giovanissimi iniziarono a frequentarsi ma poi le loro famiglie combinarono due matrimoni molto diversi e molto convenienti. Quando i rispettivi consorti lasciarono questo mondo per riposarsi in quello altro, i due si ricongiunsero, si sposarono e iniziarono a vivere la loro vita insieme. Li troviamo nella prima scena che cercano di venire a patti a proposito della disposizione del giardino e del sentiero da tracciare per la loro passeggiata giornaliera. Infatti, esattamente come i miei sotto-vicini, i due sposini stano ristrutturando la loro casa, che dalle descrizioni sembrerebbe proprio essere un castello enorme e piuttosto antiquato.
Nella stessa scena di apertura, moglie e marito disquisiscono uno sulla possibilità di invitare a stare da loro il fidato amico, il Capitano, al fine di dargli qualcosa da pensare e da fare in questo momento difficile in cui  difficile trovare un lavoro; l'altra sulla possibilità di invitare a stare da loro la nipote, Ottilia, che frequenta insieme alla figlia di Carlotta, Lucrezia, un collegio molto importante e stimato, ma che non sembra trovarsi benissimo. I due, inizialmente un po' stizziti dalle rispettive richieste e pretese, alla fine decidono di invitare sia il Capitano sia Ottilia a trascorrere un periodo nel loro castello, tanto di spazio ce n'è a sufficienza e un po' di compagnia non fa mai male.
Con il tempo la coppia tanto innamorata inizierà a zoppicare sul sentiero dell'amore. Edoardo finirà per infatuarsi della nipote Ottilia e Carlotta si sentirà sempre più attratta dal Capitano.
Quando poi Carlotta rimarrà incinta la speranza di tutti e quattro i personaggi sarà quella di riportare ordine ed equilibri in questa situazione piuttosto viziata.

Ce la faranno? Carlotta ed Edoardo torneranno ad amarsi come prima e saranno felici del nuovo arrivato oppure la coppia si separerà definitivamente al fine di perseguire ognuno la propria strada?

Un libro avvincente, scritto benissimo e studiato nei minimi dettagli.
Se non lo avete ancora letto non aspettate oltre, uscite, dirigetevi verso la libreria più vicina e acquistatelo!
Non ve ne pentirete!

P. 99- Perché l'amore è fatto in questo modo: lui solo crede d'avere ragione e qualunque altra forma di diritto, in sua presenza, svanisce.

La Biblioteca dell'Espresso:
Volume 1: Anna Karenina
Volume 2: La Certosa di Parma
Volume 3: Il ritratto di Dorian Gray

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