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Forse una storia d'amore - Martin Page


Ciao lettrice e ciao lettore,
ti chiedo scusa per la mia assenza. Questo maggio 2012 non è stato esattamente ciò che si definisce "un momento felice"..per svariati motivi è stato un periodo difficile e burrascoso.
Ho letto molto, ho studiato altrettanto, ma la voglia di scrivere è tornata soltanto oggi.
Ne approfitto subito e inizio con raccontarvi la storia di questo romanzo:

"Forse una storia d'amore" è stato scritto da Martin Page e pubblicato dalla casa editrice Garzanti. Il prezzo di copertina è 14.60 euro (ma io l'ho pagato solo 4 euro alla famosa fiera di cui ti ho parlato nei post precedenti), pagine 156, codice ISBN 9788811670230.

Ho iniziato questo libro alla fermata dell'autobus, di ritorno dall'università, e sono riuscita a completare la lettura nelle due ore che mi separavano da casa..
La storia promette molto bene ma il finale non è stato così entusiasmante come speravo.
Se guardi bene la foto di copertina ti renderai conto che in basso a sinistra c'è una frase:
Clara ha lasciato Virgile. Peccato che lui non conosca nessuna Clara.  
Ma adesso farà di tutto pur di riconquistarla.
L'inizio è questo: Virgile torna a casa, dopo aver trascorso la giornata a lavoro (è un grafico pubblicitario), e come di consueto pigia il bottone della segreteria telefonica. Un messaggio in particolare colpisce la sua attenzione. Si tratta di una certa Clara che gli fa capire che la loro storia è finita e che è meglio per entrambi non vedersi più. L'unico piccolo problema è che Virgile non conosce nessuna Clara e l'ipotesi che questa donna abbia sbagliato numero è da accantonare visto che si rivolge a lui pronunciando, addirittura, il suo nome. Effettivamente Virgile è abituato ad essere lasciato dalle donne della sua vita, ma Clara...chi è questa Clara?
Se non conoscete Virgile non sapete niente dei suoi pregi e dei suoi difetti:
Pag. 21: "Giunto il momento di fare un bilancio, se si fosse dovuto descrivere, se avesse dovuto descrivere l'uomo che il mondo stava per perdere, avrebbe detto questo: aveva trentun anni e pesava settantadue chili. Si vestiva sempre allo stesso modo: pantaloni di velluto scuri, pullover a V, camicia a quadretti, scarpe inglesi. Aveva un vecchio modello di telefono cellulare abbastanza solido da resistere alle inevitabili cadute quotidiane. Tre volte alla settimana frequentava un corso di yoga in un gigantesco club sportivo di Place della Republique. Credeva nella necessità di princìpi in questo mondo senza paletti. Il girasole era l'unico fiore che acquistava e regalava. Guardava esclusivamente film in bianco e nero,e quando un film a colori gli interessava, regolava il televisore per toglierli; ascoltava soltanto dischi in vinile, beveva succo di cicoria, scriveva solo con Bic arancione a punta nera. In generale,gli piacevano le cose che aveva vissuto, vestiti, film, libri. Gli oggetti vecchi hanno resistito; racchiudono in sè un'esperienza della vita. Gli oggetti nuovi non sono nemmeno degli adolescenti; non capiscono nulla della nostra solitudine."
A questa accurata descrizione manca soltanto una cosa: Virgile è totalmente, completamente, paurosamente ipocondriaco. Tanto che, dopo aver pensato e ripensato a chi potesse essere questa Clara, a dove può averla incontrata e se effettivamente tra loro due esisteva una relazione, capisce di non ricordare nulla e si convince di avere un tumore al cervello, o qualche altra malattia terribile e terminale, che lo costringa ad uno stato di spaventevole amnesia.
Pag 33: "Secondo lui, la sua ipocondria era più un hobby che una nevrosi: quando si è single, con tutto quel tempo sprecato a non fare l'amore, a non camminare nel bosco mano nella mano, a non andare al cinema per vedere qualche film romantico, non ci sono attività più stimolanti che sottoporsi a radiografie, elettrocardiogrammi e subire varie palpazioni cliniche."
Dopo tutti gli esami del caso, e dopo aver costatato che il suo cervello sta bene e che la sua salute è di ferro, Virgile decide di cercare Clara, perché sente di amarla. Il suo obiettivo sarà riconquistarla.

La storia parte in quarta e, inevitabilmente, il motore si ingolfa sul finale.
Però mi è davvero impossibile non amare alla follia Virgile. Adoro la sua ipocondri, il suo pessimismo cosmico, il peso della vita che grava sulle sue spalle. E' tormentato, infelice e costantemente disadattato e io lo adoro.
Mi piacerebbe leggere qualcos'altro dello stesso autore, ma credo anche che potrei pentirmene perchè non credo sia possibile creare, e descrivere così bene, un personaggio tanto perfettamente disastroso quanto lo è il povero Virgile.

PS: Qualcuno di voi ha visto il film "Due cuori e una provetta"? 
Se lo avete visto sicuramente assocerete la figura di Wally a quella di Virgile.
 (Si, ho adorato anche Wally, lo ammetto!).


Se siete affascinati da questi personaggi-un-po'-particolari adorerete sicuramente Virgile e, con ogni probabilità, anche la sua storia!
Al prossimo post!

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