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Cose che nessuno sa - Alessandro D'Avenia



"Cose che nessuno sa" di Alessandro D'Avenia, la mia è un'edizione Mondolibri, prezzo di copertina della mia edizione 9.90 euro, 329 pagine, codice ISBN dell'edizione originale 9788804609162.

Trama:
Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l’inizio del liceo. Un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell'ostrica per l’attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l’irriverente nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più cupo e affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell'Odissea: così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino...

L'opinione di Marty:


Il prologo di questo libro è dedicato alla protagonista, Margherita, una ragazza che terminata la scuola media sta trascorrendo l’estate che precede l’inizio del liceo. Siamo su una barca in mezzo al mare, il sole sfrigola sulla pelle, l’odore della crema solare pervade l’intera situazione e delle leggerissime gocce d’acqua rinfrescano i corpi e i pensieri. Margherita ha paura, è in quieta, non sa cosa l’aspetta e non sa ancora se sarà all'altezza. Al suo fianco c’è la sua roccia, suo padre, che con molta tranquillità e con la calma che deriva dall'esperienza la rincuora e la prepara a quello che sarà.
La storia inizia, ma crolla ogni certezza. Margherita è a casa, il telefono squilla e parte la segreteria telefonica. Margherita resta in ascolto di quella voce familiare che annuncia la sua dipartita, senza un motivo, senza un perché, nel momento peggiore, il più delicato. Margherita crolla e la scuola inizia.
In questo momento entrano in scena due nuove figure. La prima è quella del Prof, un sognatore. E’ esattamente il prof di lettere che ognuno di noi si immagina, o almeno è come me lo immagino io: vive in un monolocale e l’unica forma di arredamento è costituita dai libri, che ricoprono le pareti, che fungono da piedistallo per i letti, ma anche da poltrone o sedie improvvisate. Questo Prof, in particolare, è anche un uomo innamorato della figlia dei proprietari della sua libreria preferita, la libreria Parnasso. Ma ciò che lo caratterizza maggiormente è la sua inseparabile amica di viaggio: la bicicletta.
“Il professore vagava nella sera di Milano con la sua bicicletta nera chiazzata di ruggine, la catena che ogni tanto scappava e un fanale che lampeggiava a intermittenza. Assomigliava ad un Don Chisciotte moderno sul suo Ronzinante di ferro, ma nei suoi occhi non scorgeva follia, piuttosto lo sguardo trasparente di chi vede spettacoli preclusi a occhi che si fermano sulla soglia delle cose. La bicicletta era la velocità giusta per lui: la velocità di chi può permettesse di fissare le persone e i fatti al ritmo adeguato. Solo in bicicletta puoi sorprendere le cose senza essere visto, come sanno fare i poeti”
Margherita e il prof entrano in contatto il primo giorno di scuola e la prima impressione non è delle migliori perché Margherita è distratta, risponde a monosillabi ed è scontrosa. Ma il prof appare subito come uno strano essere soprannaturale agli occhi della ragazzina. Nello stesso giorno Margherita conosce quella che sarà la sua migliore amica da lì in avanti, Marta
“Margherita sobbalzò e squadrò il viso che aveva accanto, senza dire nulla. Un apparecchio rendeva il sorriso alquanto metallico, ma quella ragazza non sorrideva tanto con la bocca, quanto con due occhi tondi, blu petrolio. Una fontana di capelli rossi ricci e attorcigliati zampillava in tutte le direzioni, come se le fosse esploso un fuoco d’artificio sulla testa”
Marta è la speranza, la pace e l’allegria. Margherita non farà altro che trascorrere le sue giornate con l’amica e la sua strana famiglia (che a me ha ricordato un po’ quella dei Weasley di Harry Potter in quanto a numero e a “pazzia”) e grazie a Marta Margherita riuscirà ad evadere da quella che è la sua quotidianità, composta da una famiglia smembrata, l’assenza di un padre che pesa molto sulla coscienza della ragazza e le difficoltà di tutti i giorni tra l’emarginazione da parte dei suoi coetanei che fiutano in lei l’odore della “stranezza” e il primo amore, Giulio.
Questa è la situazione che si presenta nella fase iniziale del libro. Margherita insieme al prof, Marta e Giulio inizierà un viaggio nella sua nuova vita e soprattutto partirà alla ricerca di un padre che è scomparso senza lasciare traccia. Non voglio svelarvi altro, perché vi racconterei tutto. Voglio dirvi soltanto che quello che vi aspetta è un viaggio pieno di insidie e difficoltà simile a quello che fu per Telemaco, quando partì alla ricerca di Ulisse.

Un romanzo molto romantico, uso impropriamente questo termine non per dirvi che dentro a questo romanzo troverete mille storie d'amore e passione, sì, l'amore c'è e c'è in ogni sua sfaccettatura: c'è l'amore alle prime armi tra Giulio e Margherita, due ragazzi giovani che non ne hanno mai fatto esperienza; c'è un amore arrivato al capolinea che è quello tra i genitori di Margherita e c'è l'amore bellissimo e unico che può instaurarsi solo tra una nonna e una nipote. Ma il libro non è romantico per questo, il libro è Romantico nel senso settecentesco del termine. Se lo leggerete, e io ve lo consiglio, voglio che oltre a focalizzare la vostra attenzione sulla trama, teneste anche un occhio di riguardo verso lo stile in cui lo scrittore ha trasposto la storia. Tra le pagine di questo libro si percepisce il profumo del ricordo, ma non il ricordo del tipo "caro diario ti scrivo..."; sto parlando di quei ricordi che sono sfumati nella loro forma, ma che nella loro sostanza ti scuotono l'anima e ti fanno venire i brividi. Oltre a questo, sullo sfondo, c'è la poesia. Alessandro D'Avenia scrive come pochi e riesce a condensare in poche parole la descrizione di un sentimento o di un pensiero come pochissimi sanno fare. Io non ho fatto altro che sottolineare ed appiccicare post-it a destra e a manca perché è un libro pieno di frasi ad effetto e di pensieri profondissimi.

Il mio personaggio preferito è nonna Teresa. Ho dedicato a questa nonna un'intera pagina del mio diario perché le sue parole e i suoi pensieri mi hanno riportato indietro nel tempo a quando trascorrevo tanto tempo con i miei nonni, sempre pronti a coccolarmi e a farmi sentire importante.
Questo libro è stato un'emozione continua e ve lo consiglio dal profondo del cuore, soprattutto se siete dei Romantici, come lo sono io.

PS: D'Avenia mi ha fatto venir voglia di leggere Hoderlin...











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