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ANCONA LOST - Storia dell'arte di Ancona (lezione 1)

Perché questo post?
Perché amo leggere, soprattutto letteratura americana, e amo scrivere, soprattutto short stories, ma anche perché amo la mia città.

Grazie ad una serie di intrecci del destino, siamo riusciti a prendere una casetta in affitto, nella città del mio cuore, Ancona, nella via del mio cuore, Via Matas.
E visto che piano piano sto riprendendo le redini del mio blog, e considerato che in questo piccolo spazio virtuale voglio contenere tutte le mie passioni, ho deciso di parlavi della mia città e delle iniziative culturali che offre. C'è tanto da imparare, basta saper cercare.
Dunque, in questa serie di post trasferirò le mie conoscenze riguardo la storia della mia città: servirà a me per tenere traccia di questi eventi -lasciatemelo dire- più unici che rari e sarà utile anche a tutti coloro che vogliono scoprire questa città. La città del mio cuore.

Perciò, la rubrica ANCONA LOST inizierà con 4 articoli, uno a settimana, che saranno il resoconto di un interessantissimo corso di storia dell'arte, che si sta svolgendo presso il Museo del Giocattolo di Ancona, praticamente sono casa mia.
Ogni giovedì sera, per 4 giovedì, dalle 18:30 alle 19:30 Rodolfo Bersaglia racconta Ancona, storia, arte e evoluzione della città.

Come potevo mancare ad un appuntamento simile?
Io, il mio fedelissimo Quaderno LEGO A5 e l'immancabile Bic blu, siamo partiti alla scoperta di Ancona, partendo dall'ideazione, costruzione e evoluzione dell'arco di Traiano, proseguendo per il porto della città, la prima cattedrale, la cattedrale e arrivando fino al Palazzo degli anziani. Ma procediamo con ordine.

Wikipedia ci insegna che Ancona è un comune italiano di circa 100.760 abitanti, capoluogo della provincia omonima e delle Marche. Si affaccia sul mare Adriatico e possiede uno dei maggiori porti italiani. Città d'arte ricca di monumenti, con circa 2.400 anni di storia, è uno dei principali centri economici della Regione, oltre che suo principale centro urbano per dimensioni e popolazione.
Protesa verso il mare, la città sorge su un patrimonio a forma di gomito piegato, che protegge il più ampio porto naturale dell'Adriatico centrale.
 Il porto di Ancona
I greci di Siracusa, che fondarono la città nel 387 a.C, notarono la forma di questo promontorio e per questo motivo chiamarono la nuova città Ἀγκών, "ankòn", che in greco significa gomito
L'origine greca di Ancona è ricordata dall'appellativo con la quale è conosciuta: la "città dorica".
Le grotte del Passetto
La città di Ancona sorge sulla costa dell'Adriatico centrale su un promontorio formato dalle pendici settentrionali del Monte Conero. Questo promontorio dà origine a un golfo, il golfo di Ancona, nella cui parte più interna si trova il porto naturale. Una delle particolarità che rende unica questa città è che il sole sorge e tramonta sul mare; il fenomeno è dovuto alla forma a gomito del suo promontorio, bagnato dal mare sia a est che a ovest ed è tipico dei litorali con posizione geografica simile.
Vi state innamorando, lo so, capita anche a me ogni mattina.
Stiamo divagando? Certo che no, torniamo a ANCONA LOST:
Arco di Traiano
Rodolfo Bersaglia inizia la lezione partendo dall'Arco di Traiano, le cui basi furono gettate dall'imperatore Tito. L'arco di Traiano, ai tempi, fu costruito anche a Benevento e la principale differenza tra i due archi è costituita dalle raffigurazioni.
L'arco di Traiano anconetano era ricoperto da fregi scultorei che sono andati completamente perduti e rimpiazzati da imponenti lastre di marmo di reimpiego. Tali fregi, con ogni probabilità, raffiguravano scene cruente di guerra e distruzione, come quella che vede protagonista il Re Decebalo che decide di tagliarsi la gola, pur di non cadere prigioniero di Traiano.
Questa opera così imponente viene attribuita all'architetto Apollodoro di Damasco (lo stesso Apollodoro che firmò il progetto del grandioso Foro di Traiano a Roma). Secondo le ricostruzioni storiche, l'arco fu costruito per onorare l'imperatore che aveva donato ai naviganti un più sicuro accesso all'Italia, avendo fatto ampliare a proprie spese il porto della città. Questo è quanto si legge nell'iscrizione.

Nei bassorilievi della scena 58 della Colonna Traiana a Roma è rappresentato l'arco di Ancona, attorniato dalle navi in partenza per la grande guerra dacica. Questo perché Traiano si imbarcò proprio dal porto di Ancona, nel 102 d.C. Nella scena 58 l'arco mostra alcune differenze, infatti, sula sommità erano presenti tre divinità marine che sono state identificate in Nettuno, Mercurio e Portuno. La scelta delle divinità marine fu sicuramente motivata dal loro legame con la navigazione: Nettuno, il dio del mare, Portuno, il dio dei porti -suo figlio- e Mercurio, il dio dei viaggiatori.

Ipotesi successive rivelano che probabilmente le tre statue furono sostituite dalla statua dell'imperatore Traiano a cavallo. Durante il corso, Rodolfo Bersaglia ha proiettato una serie di slide che ci verranno inviate per mail alla fine del corso insieme a un ebook con tutti gli argomenti trattati, e a questo punto sulla parete del Museo del giocattolo era apparsa una slide con un dipinto magnifico ad opera di Otello Giuliodori, che ho provato a schizzare sul quaderno in fretta e furia, per non dimenticarne la bellezza mozzafiato.
Il quadro in questione è la ricostruzione immaginaria dell'Arco di Traiano, 1932, sopravvissuta alla guerra e ai numerosi bombardamenti. Tale opera è stata definita "un capriccio" pensato dall'artista e realizzato a quattro mani con l'architetto milanese Luigi Tornaghi. Racconta Giuliodori che, transitando per l'allora via del Comune (via Eogi, via Pizzecolli), si fermò ad osservare un'antica medaglia bronzea nella vetrina di un antiquario. Su una faccia della medaglia era stilizzata un'esedra sorretta da pilastri; indicandola a Tornaghi, la propose per l'opera a cui l'architetto partecipò preparando il cartone per l'esedra. Giuliodori compose l'insieme costruendo una fantastica visione di un porto racchiuso in un'esedra che ha come fulcro il trionfale arco romano, popolato di vele settecentesche. Attualmente l'opera è collocata all'interno dell'antico Palazzo del Governo, ora sede della Prefettura, nel salone dei ricevimenti. Giuliodori aveva 24 anni e compose un incredibile olio su tela:

Coffee break

La seconda parte della lezione, invece, riguardava il Palazzo degli anziani, un antico edificio che si affaccia sull'Adriatico, la cui costruzione fu iniziata circa nel 425 d.C, per ordine dell'Imperatrice romana Galla Placida, donna che governava tutta la zona costiera adriatica delle Marche. Situato in Piazza Stracca, dal XIII secolo è sede municipale della città e fin dal 1100 era il luogo nel quale si riuniva il Consiglio degli anziani, da cui prende il nome.
Dall'arco di Traiano, abbiamo iniziato il tour della città e ci siamo addentrati dal porto all'antica "Via del Porto" oggi "Via della Loggia" che oggi appare come una via stretta e soffocata dai palazzi, ma che anticamente era costituita da ampie logge, che davano respiro all'architettura della città, sotto le quali si poteva passeggiare come succede a Bologna. Questa era una delle vie principali della città, che portava fino alla parte santa, dove oggi si trova il duomo, situata sulle cime della collina per essere difficilmente raggiungibile a piedi o con i carri.
Il palazzo degli anziani
Il grattacielo del XII secolo, la struttura del palazzo è incredibile: la facciata posta a occidente fu costruita a ridosso del mare e del porto ed è alta sette piani, la facciata che si erge sulla piazza cittadina, oggi Piazza Stracca è di appena due piani. Il lato mare fu costruito nell'Alto Medioevo e il lato monte nel Basso Medioevo, un vero e proprio grattacielo - considerati i tempi - reso unico dal contesto temporale nel quale venne realizzato. Perché costruire un grattacielo nel Medioevo? Perché il Palazzo degli Anziani era il luogo nel quale venivano accolti i mercanti che provenienti dalle acque dell'Adriatico, infatti, le ampie logge (ora murate) erano completamente aperte, come tutta la via della Loggia che lo precede e, come si diceva, era il cuore pulsante della città.
Anche il Palazzo degli Anziani fu sconvolto dai bombardamenti della II Guerra Mondiale e, riparati i danni più ingenti, fu sede della Pinacoteca Civica per molti anni.

Questa sera secondo appuntamento, ci vediamo al Museo del giocattolo!

Fonti:
#destinazione Marche
Italian Ways
Lovely Ancona
Otello Giuliodori


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