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FRANNY E ZOOEY - JD Salinger

 Buon 2019 e buon inizio!
Come ogni anno, il mio inizio coincide con la (ormai) rilettura di uno dei libri di Salinger.
Quest'anno ho deciso di riprendere Franny e Zooey, perché non ricordavo con precisione le frasi sottolineate durante le precedenti letture.

Perché rileggo gli stessi libri?
In realtà non lo faccio tanto spesso. Però è anche vero che ormai da qualche anno Salinger dà il via alle danze. Il motivo? Il compleanno dello scrittore.
Salinger nasce il 1 gennaio 1919 a New York e per festeggiare il suo compleanno mi piace incontrarlo tra le sue parole e tra le pagine dei suoi libri.

Il compleanno di Salinger non è l'unico motivo per cui ogni anno decido di rileggere le sue storie. Il vero motivo nasce anni fa, quando mi stavo per laureare in lettere e avevo deciso che nella vita volevo diventare una scrittrice. Cioè, avevo deciso che volevo vivere di scrittura. Allora avevo iniziato a frequentare un corso di scrittura narrativa in una casa editrice di Ancona, la Cattedrale edizioni di Massimo Canalini. Una delle prime conversazioni con il gruppo e con l'editore riguardava proprio i libri che eravamo soliti leggere. Secondo l'editore avremmo dovuto selezionare una rosa di scrittori, scegliere all'interno della miriade di autori presenti sul mercato e rileggere sempre quelli. Nel senso che, secondo lui, scegliere alcuni autori, leggerli, rileggerli, rileggerli ad alta voce, studiarli e abituarsi al loro ritmo, alla loro prosa e al loro stile ci avrebbe aiutati a raggiungere l'Olimpo della scrittura (o almeno a scrivere meglio di come facevamo a quel tempo). Leggendo gli scrittori del nostro cuore, prima o poi saremmo riusciti a scrivere come loro, più o meno.
Di certo questo non significava copiarli, piuttosto significava lasciarsi contaminare e contagiare da loro.
Ovviamente, seguendo questa linea di pensiero, leggere tutto indistintamente significava impazzire, per cui bisognava scegliere uno stile, un genere, un modo di fare letteratura ben preciso e iniziare a studiare.
Io volevo scrivere come Salinger., perché avevo letto Un mondo ideale per i pesci banana e avrei voluto scriverlo io un racconto incredibile come quello.
La mia rosa di scrittori ne contempla 6 in tutto, allo stato attuale delle cose, ma Salinger è sicuramente sul podio.

Quest'anno mi è venuta voglia di ricominciare a scrivere, non per pubblicare qualcosa, ma semplicemente perché voglio che la scrittura narrativa ritorni a far parte della mia routine.
L'ho deciso durante le ferie di Natale e ci ho ragionato molto, soprattutto mentre facevo il classico bilancio sull'anno appena trascorso.
Così, per inaugurare il 2019, per festeggiare il compleanno di Salinger e per allenare l'orecchio alla scrittura che mi piace, sono ripartita da Franny e Zooey, e non contenta ho anche deciso di scrivere una recensione su questo povero piccolo blog abbandonato a se stesso.

Franny e Zooey è un libro molto breve, pubblicato per la prima volta nel 1961 e suddiviso in due parti corrispondenti a due racconti lunghi.
Il primo racconto si intitola Franny e narra una vicenda piuttosto singolare o, per meglio dire, narra di una ragazza piuttosto singolare. E' da poco iniziato il weekend, Lane sta aspettando la sua fidanzata Franny in stazione e quando la vede scendere dal treno non potrebbe essere più felice di così. Durante l'attesa ha trascorso gran parte del tempo a rileggere l'ultima lettera ricevuta da Franny, una lettera d'amore che già lascia intravedere un'anima buona, ma eccezionale. "Ti voglio bene ecc.", gli scriveva, "cuoricino mio, ti amo", concludeva. Lane è molto emozionato, nonostante faccia di tutto per nascondere l'impazienza di poterla finalmente stringere tra le sue braccia. Finalmente Franny arriva e scende dal treno con un libricino in mano, ma subito lo nasconde in borsa.
I due ragazzi raggiungono il ristorante, ma Franny è irrequieta. All'apparenza felice e innamorata, ma a guardarla bene sembra vivere in un'altra situazione. E' su un altro pianeta. Sembra stanca, distratta, è pallida, ordina un sandwich al pollo e non lo tocca nemmeno, dice di voler lasciare il college e dice di aver lasciato il corso di teatro perché non riesce a trovare un senso in nessuna di queste cose.
Lane non si accorge subito della situazione e anzi dedica tempo ed energie a raccontare di un saggio a proposito di Flaubert, un'esercitazione, che probabilmente verrà pubblicato su qualche rivista.
Franny fuma furiosamente una sigaretta dopo l'altra, senza ascoltare nemmeno una parola, "Dio mio sembro uno spettro, come fai a sopportarmi?" ripete in continuazione e vive uno stato confusionale dal quale non riesce a trovare nessuna pace.

La sua attenzione nei confronti di Lane si desta solo quando decide di rispondere alla sua domanda "Che libro è?". "Si intitola Viaggio di un pellegrino" risponde. E' un libro religioso, terribilmente fanatico. Ambientato nella Russia dell'800, racconta la storia di un contadino russo di 33 anni che ha perso sua moglie e che a un certo punto della sua vita inizia a vagare a piedi per il continente russo in cerca di qualcuno che gli sappia dire come si fa a pregare. Il contadino russo trova le sue risposte nel Philokalia, il succo di questo libro è un insegnamento importante: bisogna pregare senza smettere mai. Uno dei monaci-scrittori afferma che le parole migliori da dire quando si prega sono "Gesù Cristo, mio Signore, abbi pietà di me" e che bisogna concentrarsi soprattutto sulla parola pietà, perché è una parola immensa che può voler dire tante cose. Il pellegrino continua a ripetere questa preghiera in continuazione, senza interruzione. Seguendo queste direttive, ad un certo punto succede che la preghiera diventa autoattiva, le parole si sincronizzano con i battiti del cuore e solo a quel punto preghi davvero senza fermarti mai. Franny sembra molto colpita da questo libro e ne parla a Lane con un trasporto quasi preoccupante, tanto che ad un certo punto lui si sente in dovere di chiederle qual è il risultato o il beneficio di questa "sincronizzazione". "Il risultato è che riesci a vedere Dio. Qualcosa succede in una parte assolutamente non fisica del cuore, dove gli Indù dicono che risieda Atman, [...] e tu vedi Dio. E' tutto qui".

Lane finisce di mangiare e dice che è arrivato il momento di andare, sta per iniziare la partita a Yale, ma quando Franny si alza dalla sedia inizia a girarle tremendamente la testa, tanto che sviene. Quando riapre gli occhi, Lane le sta accanto e le dice di respirare e riposarsi e che sarebbe andato a chiamare un taxi perché comunque non avrebbe molto senso andare alla partita viste le sue condizioni. Mentre il ragazzo esce dalla stanza, Franny fissa il soffitto, le sue labbra iniziano a muoversi da sole, formando parole senza suono, senza smettere più.

Il secondo racconto si intitola Zooey e racconta la storia della famiglia Glass. Per tutto il racconto Franny è distesa sul divano a pregare e dormire, mentre sua madre cerca di convincere suo fratello Zooey a scoprire cosa le sia successo e cosa l'abbia sconvolta tanto.

A differenza del primo racconto, il secondo è decisamente più lungo e approfondito. Tra le tante cose, si scopre che Viaggio di un pellegrino è un libro appartenente a Seymour, il fratello maggiore di Franny e Zooey, morto suicida anni prima. Ovviamente si scoprono tante questioni, ma non posso svelarvele tutte, perché altrimenti che senso avrebbe leggere il libro intero?

In realtà, il mio buon ottimo editore direbbe che ha senso e che anzi andrebbe letto ad alta voce, perché la scrittura di Salinger è fenomenale. Quando Salinger pubblica questi racconti ha 42 anni, chissà se è un dato utile in qualche modo. La sua prosa è matura, molto più di quella di I Giovani ed è bellissima.
Come si fa a dire che una prosa è bellissima? La prosa bellissima è quella che scorre facilmente e senza intoppi, quella in cui ogni parola è precisamente al posto giusto. Io non cambierei niente di questa scrittura qui.
Paradossalmente, Salinger potrebbe raccontare qualsiasi cosa, scrive così bene che potrebbe addirittura non raccontare niente utilizzando quattordici mila parole. Sarebbe comunque perfetto.
E quindi mi vengono mille domande: vorrei sapere quanto scriveva, se scriveva ogni giorno, qual era il momento preferito per scrivere bene, se scriveva a penna o a macchina, se leggeva ad alta voce e quali fossero i suoi autori preferiti. Non so se è possibile recuperare queste risposte...se ne sapete qualcosa scrivetemi!

Per il momento ho due certezze dalla mia parte:
  1. Ho letto tutti i libri di questo autore e probabilmente non potrò leggere altro di nuovo, a meno che non ci sia qualche colpo di scena in vista.
  2. Per tutta la vita rileggerò i suoi libri e probabilmente ripeterò questa operazione in ogni mese di gennaio che mi sarà concesso di vivere, per festeggiare il compleanno di uno degli scrittori più talentuosi che ho avuto l'onore di leggere. 
Le sue parole saranno la mia preghiera e spero di sincronizzarmi anche io, ripetendo questa preghiera costante. Chissà che io non riesca a vedere Dio, o a scrivere in modo quantomeno decente.
Tornare a scrivere è stato piacevole, anche se genera in me sempre tanta preoccupazione. Il mestiere del recensore è un mestiere delicato e pericoloso ed è una grandissima responsabilità. Però, per chi come me è investito di questa missione, a conclusione di letture simili è inevitabile condividerne la bellezza con chi ama lettura e scrittura. Perciò leggete Salinger, sarà il vostro insegnante di scrittura, e leggete Franny e Zooey, perché c'è tanto cuore e il progresso umano è nel cuore, è proprio lì.

Informazioni aggiuntive:
Titolo: FRANNY E ZOOEY
Autore: JD Salinger
Codice ISBN: 9788806222161
Prezzo di copertina: 9,50€
Pagine: 135
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Grazie della collaborazione e alla prossima recensione!

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